La mente è uno strumento potente, che serve per funzionare nel mondo, che ci ha consentito di differenziarci rispetto tutte le altre specie, diventando quella dominante. Questo, però, ha un altissimo costo emotivo: l’infelicità. 

La mente, per esempio, non serve a governare o a gestire il proprio mondo interiore e le proprie relazioni. Neanche ad amare o ascoltare davvero gli altri. Anzi, una mente che divaga è una mente altamente infelice e che non conosce l’ascolto dell’altro. 

 

Una Mente che divaga è una mente infelice.

 

La mente non serve per accettare se stessi o l’altro. Può servire per comprendere intellettualmente il valore della tolleranza delle opinioni altrui, ma tollerare non è accettare. Se per accettazione intendiamo quell’esperienza di fare pace con…, capisci che stiamo parlando di due mondi completamente diversi. 

La mente non serve per riconoscere chi abbiamo davanti, né serve per dare il sostegno emotivo necessario ai nostri figli. Può servire per cercare di creare delle condizioni materiali più adatte, ma la psicologia umana è stata troppo reificata (potremmo dire “cosificata”), quando in realtà necessita di molto di più per prosperare e crescere in libertà nelle relazioni.

La mente serve, ed è molto utile, per dare delle spiegazioni o delle giustificazioni, per raccontare delle storie che cercano di dare un senso della realtà: si tratta di una caratteristica evolutiva essenziale del cervello umano, ma non per scoprire la verità o puntare verso di essa. Come segnala con spaventosa lucidità il noto ricercatore americano D. Hoffman, l’evoluzione, tramite la selezione naturale, non ci ha portato a vedere la realtà così com’è, ma a costruirla (la mente lo fa per te) con lo scopo di sopravvivere. 

 

L’evoluzione, tramite la selezione naturale, non ci ha portato a vedere la realtà così com’è…

 

Il ruolo della mente, quindi, è quella dello storytelling, del giudicare, del confrontare, dell’elaborare delle conclusioni e/o proiettare degli ideali, tutti meccanismi che si sono evoluti come sostegno alla sopravvivenza, e non per conoscere la realtà così com’è, erodendo le relazioni, se non siamo consapevoli di questi meccanismi. 

Un dato fresco è l’aumento delle separazioni del 60 % rispetto al 2019, frutto del lockdown.* Un conto è condividere i weekend e le sere, un altro è condividere l’intera giornata, con tutte le pressioni generate dal contesto particolare sulle relazioni; in sintesi, un’esplosione emotiva che ha portato all’aumento delle richieste di separazione. 

Viviamo tanti dissidi e conflitti a livello delle nostre relazioni più intime perché stiamo affidandoci allo strumento sbagliato(!), per gestire questa dimensione del nostro essere, e non riusciamo a concepire un’esperienza senza il dominio della mente sulla propria esperienza. E allora, come fa un bambino di 2 anni, privo di pensieri nella testa, non sperimenta? O un musicista, che suona le note di un brano musicale senza pensare per un attimo a quello che sta facendo? O un padre, che un giorno dice di sì al suo bambino e quello dopo no, davanti alla stessa richiesta? Oppure, come fai quando fai il cuoco e condisci un piatto senza seguire nessuna regola prestabilita? 

 

Riconoscere l’impossibilità dell’accettazione dell’altro è l’inizio della libertà interiore. 

 

Riconoscere l’impossibilità dell’accettazione dell’altro e di se stessi, attraverso lo strumento della mente, è l’inizio del viaggio di libertà e risveglio interiore. E’ l’inizio di una percezione diretta della realtà senza interpretazione. 

Sarà questo il tema che andremo ad approfondire e condividere nel prossimo incontro online, con intuizioni ed esercizi concreti, per favorire delle trasformazioni immediate nella propria percezione ed esperienza quotidiana. 

La trasformazione non avviene a caso, ci vuole grande integrità e onestà verso se stessi.  Come dice un vecchio adagio cinese, “se la medicina è cattiva, allora è buona”.

 

 

*https://www.ansa.it/canale_lifestyle/notizie/societa_diritti/2021/01/14/il-matrimonio-in-crisi-con-il-lockdown-60-di-richieste-di-separazioni_85981c11-f1a3-45f6-981d-f9fed1cf23d2.html



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La liberazione della mente è percepire la realtà senza interpretazione.


Daniel Bravo 

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Sull'autore

Daniel Bravo

Laureato in Economia, sono nato a Santiago del Cile. Vivo attualmente a Valeggio sul Mincio. Coach, Trainer e Temazcalero da oltre 20 anni, sono anche padre di un figlio di 10 anni. Grazie a lui ho avuto l’ispirazione e coraggio di scrivere il mio primo libro: Ti Vedo Figlio? Esperienze di un Padre con la Verità".

Ho creato il primo percorso di Coaching del Risveglio "Genitorialità: Scuola di Vita",  che intreccia l’esperienza vissuta come padre e 22 anni di meditazione e ricerca spirituale. Riflette un percorso interiore con oltre 15 viaggi in India e Messico e circa 200 workshop/temazcal come Coach/Temazcalero.

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