Il tema di questo episodio è La Felicità = La Realtà meno Le Aspettative. E’ l’argomento su cui abbiamo contemplato e approfondito nell’ultima WebConference. E’ un argomento che tocca a tutti. Genitori, perché è un motivo di continue delusioni, proiettare nei figli le proprie aspettative. E’ per i figli un motivo di stress e frustrazione, dover vestirsi con degli abiti che non gli appartengono.  

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Su questo episodio invece, trovi una parte di un’intervista di Yuval Noah Harari, che abbiamo ascoltato e approfondito. Yuval è uno degli scrittori più originali ed influenti degli ultimi anni. I suoi libri raccontano una storia di successo internazionale. Sapiens, Homo Deus e 21 lezioni per il XXI secolo. Yuval è anche due volte vincitore del Premio Polanski, nel 2009 e nel 2012, per la sua originalità e creatività.

L’intervista è lunga, dura circa un’ora, ma la parte più interessante è relativa ai primi 15 minuti. Ecco alcuni passaggi.  

“Voglio iniziare parlando della felicità”, disse Jay, l’intervistatore, un noto Podcaster, Coach ed ex monaco americano. La felicità è un grande tema per il mio pubblico, è qualcosa a cui il mio pubblico tiene molto. Nel tuo libro “21 lezioni per il XXI secolo”, dici “la felicità è uguale alla realtà meno le aspettative”.

Voglio chiederti come dovremmo impostare le aspettative? Abbiamo tutti delle aspettative. Ho delle aspettative facendo questo podcast, quando pensi a qualcuno che investe nel proprio lavoro, ha delle aspettative. Quando qualcuno inizia una relazione, ha delle aspettative. Qual è la tua idea su come dovremmo formare  e creare le nostre aspettative per la felicità?”

“Oh!, questo è un tema bello tosto per iniziare, commenta Yuval, e prosegue. Penso che dobbiamo rilassare un po’ il nostro controllo. Il primo passo è in realtà familiarizzare con ciò che già ti aspetti e con i processi interni che hanno generato le tue aspettative, perché di solito, la maggior parte di noi sa pochissimo di ciò che realmente sta accadendo dentro di noi, e di ciò che forma le nostre opinioni, i nostri desideri o aspettative. 

C’è una tendenza generale a identificarsi con tutto ciò che ti viene in mente, e siamo molto incoraggiati dalla nostra cultura e dalle ideologie dominanti dell’epoca, che si tratti della democrazia liberale, o il capitalismo, o il consumismo a identificarci con la nostra voce interiore. Sai, con tutti questi slogan che dicono:… “fai solo ciò che ti fa sentire bene, connettiti al tuo cuore e tutte queste cose”... Le persone purtroppo, finiscono per identificarsi con la prima cosa che gli viene in testa.

Il mio consiglio invece è di dedicare del tempo ad esplorare ciò che sta accadendo dentro di te e da dove provengono davvero tutte queste cose. 

Gran parte delle nostre aspettative e dei nostri desideri non riflettono alcun vero sé interiore, riflettono invece un milione di manipolazioni fatte su di noi da forze esterne e anche da forze interne, di cui sappiamo ben poco. Quindi, prima di arrivare al punto in cui scriviamo un elenco di elementi o aspettative,  prenditi molto tempo, per familiarizzare con ciò che sta realmente accadendo dentro.

 

 

Penso che hai colto il punto,  risponde Jay.  Sono completamente d’accordo con te. Mi stavo formando per diventare un banchiere e poi sono arrivato a un punto in cui mi sono guardato, e come se non fossi nemmeno io! Del tipo:” ma perché voglio farlo?” Allora ho capito che nella parte della società in cui sono cresciuto, quello era il ruolo più glorificato, quindi le persone da cui ero circondato lo facevano sembrare il ruolo o il lavoro dei sogni. E quindi in realtà non era il mio obiettivo o sogno, era solo il sogno e l’obiettivo delle persone intorno a me. “È a questo a cui ti riferisci?” Il come ci sono un milione di modi in cui si formano i nostri sogni e obiettivi?

Beh, quello è una piccola parte, risponde Yuval. Questa è una storia molto antica nella storia umana. Sei sempre influenzato dai tuoi amici, dalla tua famiglia, dalla cultura intorno e gran parte di ciò che le persone consideravano i loro desideri e aspettative più intime, in realtà provenivano dall’esterno. Oggi è ancora più estremo, perché stiamo acquisendo sempre più tecnologie che consentono ad agenti esterni, siano essi aziende, o governi o altro, di hackerare davvero la mente umana e il cervello umano e manipolarci in modi che non erano mai stati possibili prima. Questo rende ancora più urgente conoscere veramente te stesso

Sai che il consiglio di “conoscere te stesso” è il consiglio più antico del libro? Puoi tornare indietro di migliaia di anni e incontrare Socrate o Buddha o Confucio e questo è quello che loro ti dicono: Conosci te stesso”.

È la cosa più importante nella vita, ma oggi c’è qualcosa di nuovo. La novità di oggi è che per la prima volta, nella storia, hai una vera competizione. Se ai tempi del Buddha non facevi lo sforzo di conoscere te stesso, beh, ti sei perso l’illuminazione! Ma non hai affrontato nessuna competizione là fuori perché i re, l’aristocrazia e i mercanti al tempo di Buddha non potevano entrare nella tua testa. Oggi invece, hai una vera concorrenza. Potresti pensare:.. “sono troppo impegnato con la famiglia, con il lavoro”, con quello che vuoi. Devi però sapere, che ci sono persone che hanno il tempo e il denaro per conoscerti, sono affari loro, per conoscerti davvero. L’intero modello di business e politico si basa su questo principio, e quindi ora hai davvero la concorrenza di queste corporazioni e governi.

È un’equazione molto semplice o un’idea molto semplice. Se ti conoscono un po’ meglio di quanto conosci te stesso, il gioco è finito! Possono manipolarti e controllarti e non te ne renderai nemmeno conto, perché le persone più facili da manipolare sono le persone che credono nel libero arbitrio. Le persone che credono che i loro pensieri, desideri e aspettative riflettano un autentico sé interiore e non si chiedono se sia davvero così.

Giusto, certo, quindi quanto libero arbitrio ha una persona? Commenta Jay

Direi in prima approssimazione, estremamente poco. Risponde Yuval. Voglio dire, non voglio approfondire troppo l’argomento, sulla possibilità teorica di esso. Ma come prima battuta direi che anche se credi che il libero arbitrio sia teoricamente possibile in alcune situazioni, dovresti almeno riconoscere che il 99% delle decisioni non riflette il tuo libero arbitrio. Riflettono qualcos’altro. 

Diciamo che esiste il libero arbitrio, ma il libero arbitrio non è qualcosa che hai. Il libero arbitrio è qualcosa per cui devi lottare e l’idea sbagliata del libero arbitrio è che “io ho il libero arbitrio”. Che ogni pensiero che mi venga in mente, qualsiasi desiderio che ho è il mio libero arbitrio, quindi è sacro e rappresenta qualcosa di sublime, questa è una sciocchezza. Questo non è il caso. 

Forse se lavori davvero molto duramente, raggiungeresti un punto in cui almeno alcune delle decisioni nella tua vita rifletteranno la libertà, ma non è qualcosa che puoi dare per scontato. 

Devi sapere che ci sono molte forze nel mondo che ci incoraggiano ad avere questa idea semplicistica, che tutto ciò che ci viene in mente è il riflesso del nostro libero arbitrio. Proviene in particolare dalla sfera economica e dall’intero sistema capitalistico e consumistico, che si basa sulla premessa che il cliente ha sempre la ragione. Voglio dire, sai quando parli con le grandi aziende, o con alcuni magnati del business, e chiedi loro delle pratiche e delle cose problematiche che fanno? 

La loro ultima linea di difesa è sempre che il cliente ha sempre la ragione. Se i clienti acquistano, chi siamo noi o chi sei tu, per dire  loro che hanno torto? Sei un Grande Fratello che sa meglio di loro? Questa è sempre l’ultima linea di difesa,  il cliente ha sempre la ragione, e questo si basa sull’idea del libero arbitrio. La volontà del cliente rappresenta questa forza sublime che si manifesta attraverso i suoi desideri. Come voglio questa marca di cornflakes, “sono fantastici”! Questo è il libero arbitrio umano in azione ed è il mistero dell’universo che si manifesta in quel momento al supermercato, quando mi trovo e vedo questi due marchi e scelgo questo marchio. 

Non è affatto il mistero dell’universo, oggi sappiamo molto di ciò che sta realmente accadendo nel tuo cervello, nella tua mente quando fai queste scelte, e sta diventando sempre più facile manipolare queste scelte, e le persone più facili da manipolare sono coloro che pensano che quando scelgono questo marchio al supermercato, esercitano il proprio libero arbitrio. 

E’ interessante che ciò che dici Yuval. Alcuni dei più grandi creatori e inventori del mondo non hanno pensato al cliente prima di tutto, quindi quando pensi a persone come Steve Jobs o anche Henry Ford, penso che sia stato Henry Ford a dire che se avessi chiesto alle persone cosa volevano avrebbero risposto: “cavalli più veloci” e quindi… Anche Steve Jobs lo diceva spesso, che, stai creando, perché il pubblico non sa davvero cosa vuole, quindi alcuni dei più potenti inventori sono effettivamente andati nella direzione opposta. Alla fine cosa fa uno? chiede Jay in uno stato impotente… 

La prima cosa è prenderti del tempo per te. Poi ti chiedi cosa faccio in questo tempo? Fai diverse cose, ciò che funziona meglio per te. Io per esempio medito, faccio meditazione Vipassana, altre persone invece fanno altri tipi di meditazioni. Un modo molto più efficace per esplorare la realtà interiore, per alcune persone potrebbe essere lo sport o andare a fare dell escursioni nella natura. Comunque, fai qualunque cosa funzioni per te, ma fallo velocemente perché non hai molto tempo. Voglio dire che c’è questa gara in corso, e mentre parliamo ci sono queste corporazioni e governi che sono impegnati a tentare di hackerare te, e tuo compito è stare qualche passo avanti a loro.

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Le persone più facili da manipolare

sono le persone che credono nel libero arbitrio.


Yuval Noah Harari 

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Sull'autore

Daniel Bravo

Laureato in Economia, sono nato a Santiago del Cile. Vivo attualmente a Valeggio sul Mincio. Coach, Trainer e Temazcalero da oltre 20 anni, sono anche padre di un figlio di 10 anni. Grazie a lui ho avuto l’ispirazione e coraggio di scrivere il mio primo libro: Ti Vedo Figlio? Esperienze di un Padre con la Verità".

Ho creato il primo percorso di Coaching del Risveglio "Genitorialità: Scuola di Vita",  che intreccia l’esperienza vissuta come padre e 22 anni di meditazione e ricerca spirituale. Riflette un percorso interiore con oltre 15 viaggi in India e Messico e circa 200 workshop/temazcal come Coach/Temazcalero.

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